Tabellino della partita

29/11/1953 - San Benedetto del Tronto (AP), stadio Fratelli Ballarin
11° giornata del Campionato di Serie C 1953/1954
Sambenedettese 1Lecce 1
Persico
Parmeggiani
Brignone
Giacometti
Cacchio
Lepre
Minervini
Traini I
Bronzoni
Traini II
Ferretti
Zanotti
Asta
Giannuzzi
Terzolo
Carminati
Cauzzo
Repetti
Bozzato
Bislenghi
Stabellini
Frigo
All.: Zilisy JozsefAll.: Vianello
Eventi:
82' Gol Bislenghi
85' Gol Bronzoni
Arbitro: Griggi di Brescia
Note:
Cielo coperto, temperatura mite. Incontro disputato alla maniera forte ma senza eccesso di scorrettezze od evidente volontarietà. Incidenti per Giacometti e Traini I, con uscita dal campo per qualche minuto, nel corso del primo tempo, dei due giocatori sambenedettesi. Calci d'angolo 5 a 3 per la Sambenedettese (p.t. 3 a 2). Spettatori 3.000 circa.
Cronaca:
Il Corriere dello Sport di lunedì 30 novembre 1953 così commentava a firma del giornalista Giuseppe Sabelli Fioretti: "Fa piacere, ogni tanto, fare una scappatina nelle serie minori e scoprire, come in questo caso, il Lecce che gioca (e ci dicono da tempo) con due centravanti fissi o quasi e un interno che fa invece praticamente il medio-centro da metodo, vale a dire una squadra che sia pure in una forma un pochino abborracciata e comunque non troppo evoluta, cerca di ribellarsi e di svincolarsi dalle pastoie del sistema, di trovare cioè - fors'anco in maniera inconsapevole - un rimedio ai tanti mali che affliggono il calcio italiano. E fa piacere anche trovarvi formazioni di squisita generosità come questa Sambenedettese. squadra mai doma, mai battuta, sempre decisa a non cedere il passo agli avversari sino all'ultimo istante di respiro e di gioco (...) I due centravanti del Lecce, meglio i suoi due interni d'attacco, hanno caratteristiche, qualità e difetti nettamente dissimili; poco mobile, pesante, tuttavia scattante e in possesso di un tiro rimarchevole il Bislenghi, che gioca sulla sinistra, estroso, mobilissimo. fine, ma meno incisivo il Bozzato, che sta invece sulla destra. Dietro questi due elementi figurano le due ali e Stabellini al centro, questi tre fanno da spola fra retrovia e attacco e Stabellini ha anche il compito di trovare i varchi buoni. Stabellini è lento rispetto alle necessità del suo tipo di gioco, ma ciò non toglie che egli riesca quasi sempre a percepire le traiettorie esatte della palla con acuto senso del piazzamento (...) Di questo incontro si può dire che il Lecce non abbia mai avuto una vera palla da rete nelle tante fasi di equilibrio o anche di leggero predominio. Il suo gol è sgorgato invece da una piena fase difensiva con tutta la Sambenedettese lanciata nell'area giallorossa alla ricerca accanita e prepotente della vittoria. E' un gol che è scaturito da una improvvisa sciabolata di Asta, sulla quale Bislenghi ha ingaggiato e vinto un suo duello di velocità con Parmeggiani, a conclusione del quale, Persico essendogli uscito giustamente incontro, Bislenghi non ha avuto difficoltà eccessiva a spedire in rete con un preciso diagonale rasoterra. Poco prima l'arbitro aveva decisamente annullato un gol di Frigo che si era aiutato con una mano, e subito dopo aveva lasciato correre un atterramento dello stesso Frigo nell'area fatale che avrebbe potuto richiedere la mannaia del rigore. Anche se ottenuto di contropiede il gol del Lecce veniva così a premiare un'ovvia incisiva superiorità di rendimento offesnsiva e di pericolosità della squadra meridionale. Si è così potuto pensare a questo punto che la solidità della difesa leccese essendo fin lì apparsa a prova di bomba (eccellenti colpitori a palla libera gli estremi giallorossi, hanno comunque eccelso in misura particolare con Carminati e Giannuzzi, validamente coadiuvati da un molto abile e tenace Terzolo) il Lecce avesse ormai in tasca un successo di grande quantità su un difficile campo come quello di San Benedetto del Tronto, ma i rossoblù non sono stati affatto di questa opinione. Filati all'immediato contrattacco essi hanno trovato in Bronzoni il vendicatore accorto e tempestivo. Per un calcio di punizione sul limite dell'area, a seguito di un fallo commesso da un imprecisato difensore leccese in fase di mischia, i giallorossi facevano barriera dinanzi al colpitore prescelto, appunto Bronzoni. Ma la barriera non era perfetta, v'era un buco non grande, ma chiaramente visibile. Bronzoni con straordinaria precisione vi faceva scorrere un palla tesa che terminava la sua corsa in rete sulla destra di Zanotti"