2024/2025 | Serie A | La stagione in corso... |
2023/2024 | Serie A | Un'altra salvezza ottentuta tenendosi sempre fuori dalla zona retrocessione. Ma per ottenerla è stato necessario l'avvicendamento tra D'Aversa e Gotti sulla panchina giallorossa. |
2022/2023 | Serie A
| Al termine di un campionato passato sempre fuori dalla "zona retrocessione", il Lecce raggiunge alla penultima giornata (con la rocambolesca vittoria di Monza) una faticosa ma meritata salvezza. Si chiude così il ciclo di Marco Baroni, che riesce a replicare da allenatore la doppietta promozione-salvezza che aveva ottenuto come calciatore nel Lecce. |
2021/2022 | Serie B | Baroni e Corvino riportano il Lecce in serie A al termine di un campionato incerto fino all'ultima giornata. Oltre che dell'allenatore e del DS, il primo posto porta certamente anche la firma di Massimo Coda, MVP del campionato e vincitore (per il secondo anno consecutivo) della classifica dei marcatori |
2020/2021 | Serie B | Un rendimento discontinuo e qualche infortunio di troppo costano a Corini la promozione e la panchina. Saldamente secondo a quattro giornate dalla fine della stagione regolare, il Lecce si fa sorpassare da Salernitana e Monza, e soccombe al Venezia nella semifinale dei playoff. Stagione disputata senza pubblico negli stadi a causa del protrarsi della pandemia di Covid19 |
2019/2020 | Serie A | La stagione del Covid-19. Il Lecce, sempre in linea di galleggiamento fino allo scoppio della pandemia, affonda quando, dopo il lockdown, il campionato riprende a tappe forzate. La colpa è di una rosa troppo corta per giocare due volte alla settimana, e dei tanti e prolungati infortuni, ma anche di una fase difensiva che frutta al Lecce il titolo di peggior difesa dei cinque principali campionati europei |
2018/2019 | Serie B | Il Lecce effettua il doppio salto e approda, inaspettatamente, ma trionfalmente in Serie A. La seconda promozione consecutiva è, ancor più della precedente, in gran parte merito di Fabio Liverani, che ha dato alla squadra fiducia nei propri mezzi e un gioco spumeggiante |
2017/2018 | Serie C1 | Il ritorno in Serie B dopo sei tentativi. Il Lecce, guidato da Liverani e capitanato da Checco Lepore, vince il campionato con una giornata di anticipo, battendo la concorrenza di Catania, Trapani e Cosenza (che, vincendo a sorpresa i play off, seguirà i giallorossi in Serie B) |
2016/2017 | Serie C1 | Ancora un secondo posto per il Lecce, che non riesce ad abbandonare il campionato di Lega Pro. Superati da un Foggia irrefrenabile nell'ultima parte di campionato, i giallorossi vengono eliminati nei quarti di finale dei play off dall'Alessandria, ai calci di rigore |
2015/2016 | Serie C1 | La stagione del passaggio dalla famiglia Tesoro alla cordata salentina guidata da Enrico Tundo. Dopo una partenza al rallentatore che costa la panchina ad Asta, il subentrato Braglia arriva a sfiorare il primo posto, ma poi la corsa del Lecce si conclude nella semifinale dei play-off |
2014/2015 | Serie C1 | L'ultima stagione della famiglia Tesoro alla guida del Lecce si conclude con un completo fallimento: il sesto posto finale non consente ai giallorossi nemmeno di accedere ai play-off. Si conclude anche la breve e non particolarmente fortunata parentesi di Fabrizio Miccoli con la maglia della sua squadra del cuore. |
2013/2014 | Serie C1 | Cinque sconfitte iniziali consecutive impediscono al Lecce di Lerda (subentrato a Moriero) di raggiungere la promozione diretta, ma non - ed è il secondo anno consecutivo - la finale dei play-off: a Frosinone bisognerà arrivare ai tempi supplementari perchè il Lecce venga condannato a un altro anno di Lega Pro |
2012/2013 | Serie C1 | Il Lecce, retrocesso in Lega Pro per il tentativo di combine nel derby, passa alla famiglia Tesoro, ma - al termine di un campionato a lungo dominato - non riesce a ritornare in Serie B. La stagione si chiude con un'invasione di campo e il tentativo di regolare i conti con i calciatori asserragliati negli spogliatoi |
2011/2012 | Serie A | Cosmi prende il posto dell'esordiente Di Francesco e cerca di tenere a galla il Lecce, nonostante la società in vendita e in "autogestione". L'era Semeraro si chiude con una retrocessione e con il rischio di pesanti strascichi... |
2010/2011 | Serie A | Vincendo il derby in casa del Bari alla penultima giornata di campionato, De Canio guida i suoi ragazzi a una soffertissima salvezza |
2009/2010 | Serie B | Il Lecce di De Canio, "allenatore-manager", e di capitan Giacomazzi torna trionfalmente (e forse anche inaspettatamente) nella massima serie, vincendo - per la prima volta nella sua storia - il campionato di Serie B. |
2008/2009 | Serie A | Beretta e De Canio si avvicendano sulla panchina giallorossa, ma non riescono ad evitare una retrocessione che dà adito a molti rimpianti e recriminazioni |
2007/2008 | Serie B | Il ritorno in serie A dopo due stagioni in cadetteria, al termine di un campionato tiratissimo e di un play-off trionfale. |
2006/2007 | Serie B | Un dignitoso campionato, nella stagione della Juventus in serie B. |
2005/2006 | Serie A
| La Primavera si aggiudica per la seconda volta la Supercoppa di Lega, mentre il Lecce cade in depressione post-Zeman e retrocede meritatamente in B. |
2004/2005 | Serie A
| Zeman, pur fra mille critiche e polemiche, fa approdare il Lecce ad una tranquilla salvezza. La "Primavera" si aggiudica la sua seconda Coppa Italia. |
2003/2004 | Serie A
| Una stagione storica: permanenza in serie A con due giornate d'anticipo e record di punti e gol fatti! Chevanton, al suo addio in maglia giallorossa, batte il record di gol realizzati in serie A. La "Primavera" fa il bis: i giallorossi sono ancora Campioni d'Italia! |
2002/2003 | Serie B
| Un'emozionante stagione conclusa con la promozione in serie A all'ultima giornata per il Lecce di Delio Rossi. Nel frattempo, la "Primavera" di Roberto Rizzo si aggiudica per la prima volta il titolo italiano. |
2001/2002 | Serie A
| I giallorossi deludono le aspettative e tornano mestamente in B. Ma la "Primavera" si aggiudica per la prima volta la Coppa Italia... |
2000/2001 | Serie A | Il campionato regala la seconda salvezza consecutiva al Lecce. |
1999/2000 | Serie A | La stagione si chiude trionfalmente con la permanenza del Lecce in Serie A. |
1998/1999 | Serie B | Dopo una sola stagione di serie B, il Lecce riguadagna subito la promozione nel massimo campionato. |
1997/1998 | Serie A | Dopo la promozione comincia la diaspora: Ventura abbandona, sostituito da un giovane allenatore rampante, Cesare Prandelli. Insieme all'allenatore vanno via Francioso, Palmieri, Bachini, Baglieri, Centurioni, Cucciari, De Patre, Mazzeo, Servidei, Zanoncelli, insomma, la dorsale di questa squadra. Non mancano quest'anno le "meteore" Parente, Hatz, Martinez, Di Chio. Nella prima d'andata, a Torino contro la Juventus, il Lecce resiste bene fino all'84°, quando Inzaghi riesce a segnare. Al 93° segna anche Conte, ex giocatore leccese, dopo un lungo infortunio, esultando, a parere di molti tifosi leccesi, esageratamente. Alla quinta giornata d'andata bruttissima sconfitta casalinga contro il Bari: Annoni, con un passaggio scriteriato, lancia Ventola che viene atterrato da Lorieri: Ingesson trasforma per l'1-0 finale. Alla sesta giornata vittoria a Milano contro il Milan per 2-1 (gol leccesi di Govedarica e Casale su rigore, con un altro rigore sbagliato da Palmieri). Alla fine del girone d'andata Prandelli viene sostituito da Pereni, a sua volta sostituito dopo due settimane da Nedo Sonetti. Alla fine penultimi a 10 punti dalla zona salvezza. |
1996/1997 | Serie B | La stessa squadra dell'anno precedente (giusto con qualche aggiustamento per avere un doppione per ogni ruolo; arrivano Bellucci, Bachini, Cavezzi, Casale, Edusei, Evangelisti, Vanigli, Baglieri), arriva terza nel campionato, dopo un girone d'andata alla grande ed un girone di ritorno un po' stentato; nelle prime cinque giornate cinque vittorie; Francioso 15 gol, Palmieri 14, Casale 5. |
1995/1996 | Serie C1 | Anno della ricostruzione, voluta dalla nuova società: allenatore è il Gianpiero Ventura: la squadra viene rifondata: dell'anno precedente rimangono solo Macellari, Monaco, Olive, Pittalis, Russo. La nuova squadra titolare è Lorieri, Centurioni, Macellari, Bacci, Servidei, Zanoncelli, Mazzeo, Cucciari, Francioso, De Patre, Palmieri. Niente da dire: squadra fortissima in tutti i reparti, che vince il campionato di solo tre punti (sul Castel di Sangro) perchè nelle ultime tre partite tira i remi in barca. |
1994/1995 | Serie B | Un altro annus horribilis: è il primo campionato che si gioca con la regola dei tre punti a vittoria. Al presidente Bizzarro segue la nuova società, che vede Giovanni Semeraro quale Patron e Mario Moroni quale Presidente. Alla guida tecnica del Lecce si alternano Luciano Spinosi (fino all'undicesima d'andata), Edoardo Reja (fino alla seconda di ritorno), e Piero Lenzi (fino alla fine). Gatta (Torchia), Biondo (Pasquale Bruno), Macellari (Altobelli), Olive, Ceramicola (Dario Rossi), Ricci, Della Morte (Gazzani), Melchiori, Bonaldi (Ayew), Notaristefano, Baldieri (Russo). Ultimi a 24 punti. All'ottava di andata Lecce-Palermo 1-7, con Campilongo, autore di 5 gol, che sembrava Maradona... |
1993/1994 | Serie A | Annus horribilis. Bolchi non rinnova (forse ha già capito la situazione?); Jurlano viene avvicendato a settembre da Bizzarro; a Sonetti, che comincia la stagione quale allenatore, fa seguito a novembre Rino Marchesi. Gatta è il portiere (alla fine dell'anno subirà 67 gol, ed altri 5 li subirà il portiere di riserva Torchia); Biondo e Ceramicola guidano (?) la difesa, con Padalino, Trinchera, Verga, ed Altobelli e Carobbi fluidificanti; a centrocampo abbiamo Gerson, Melchiori, Notaristefano, Olive, Gazzani ala tornante, ed all'attacco Baldieri, Russo, Ayew. E' l'anno delle "meteore" Gaucho Toffoli, del tedesco Gumprecht, di Simone Erba. Alla fine diciottesimi con la "bellezza" di 11 punti. |
1992/1993 | Serie B | Nuovo allenatore è l'esperto Bruno "Maciste" Bolchi, che forgia a sua immagine una squadra composta di giocatori esperti (Gatta, Benedetti, Biondo, Ceramicola, Baldieri, Ferri, Melchiori, Notaristefano) e giovani promettenti (Altobelli, Olive, Grossi, Orlandini, Maini, Rizzolo, Scarchilli). Il risultato è un sorprendente quarto posto che ci riporta in serie A. Alla ottava d'andata vinciamo a Bari per 1-0 con gol di Ceramicola su rigore. Capocannoniere è Rizzolo, il popolare Rizzo-gol, con 9 gol, seguito da Ceramicola (uno stopper !) con 8 gol. |
1991/1992 | Serie B | Allenatore (abbastanza quotato) è Albertino Bigon, il che lascia ben sperare sul futuro del Lecce. Ennesima rivoluzione nel parco-giocatori: in porta arriva Battara, difensori sono Biondo, Ceramicola, Amodio, Ferri, Benedetti, centrocampisti Aleinikov, Bellotti (sostituto di Conte che nel mercato d'autunno si trasferirà alla Juventus), il rifinitore Barollo, Maini, Notaristefano, attaccanti Moriero, Pasculli, Baldieri, Morello, La Rosa, Cinello. Il Lecce parte bene, ma dalla fine del girone d'andata inanella una serie negativa, che porta all'esonero di Bigon; arriva l'ex giocatore del Lecce Aldo Sensibile, che però durerà solo sei settimane, prima del ritorno di Bigon, che porterà il Lecce ad una sofferta salvezza, raggiunta proprio all'ultima giornata contro il Cosenza in casa, con un bel colpo di testa di Maini (giovane centrocampista di valore in prestito dalla Roma). |
1990/1991 | Serie A | Grosso rinnovamento nel Lecce: al posto di Mazzone arriva il giovane Boniek, con poche referenze come allenatore, rispetto a quelle come ex-calciatore. Barbas viene ceduto su richiesta del neo-allenatore. Formazione rinnovatissima, con: Zunico, Garzya (Ferri), Carannante, Mazinho, Amodio, Benedetti (diventato libero), Moriero, Aleinikov, Pasculli, Conte, Morello (Virdis). Girone d'andata condotto alla grande, ma nel girone di ritorno, qualcosa non va, permettendo il ritorno del Cagliari, allenato (guarda caso) dall'ex Mazzone, che completa la rimonta il 14 aprile con la vittoria per 2-0 sul Lecce. Alla fine siamo quindicesimi con 25 punti, e si torna mestamente in serie B. |
1989/1990 | Serie A | Ancora Mazzone allenatore: Carannante prende il posto di Vanoli (approdato all'Udinese) come fluidificante, Ferri il posto di Enzo, Raimondo Marino il posto di Baroni, Virdis (ormai agli sgoccioli della carriera) il posto di Paciocco. E' l'anno dello splendido goal di Barbas contro il Genoa (palla fortissima e piena d'effetto che prende la traversa, ricadendo in campo per l'effetto trafigge il portiere Gregori, in parte colpevole). Vittoria a Bari per 1-0 con goal di Vincze alla nona di ritorno. Alla fine siamo quattordicesimi, un punto sopra l'Udinese retrocessa. |
1988/1989 | Serie A | Siamo di nuovo in serie A: ancora Mazzone allenatore, la formazione è composta dal portiere Terraneo, dal libero Righetti, dai difensori Garzya (Miggiano), Baroni, dal fluidificante Vanoli, dai centrocampisti Enzo, Benedetti, Barbas (Conte, Levanto), dal tornante Moriero, e dagli attaccanti Pasculli e Paciocco (Vincze, giovane ungherese). Nella seconda d'andata vinciamo contro il Napoli di Maradona, Careca, Alemao, campione d'Italia uscente, per 1-0 con gran goal di testa di Baroni (che l'anno successivo andrà proprio alla corte di Maradona). Alla settima di ritorno memorabile vittoria contro la Juventus (2-0), seguita da un pareggio (1-1) contro il Milan. All'ultima giornata partita della vita fra Lecce e Torino (i granata vengono spinti dal tifo di tutta Italia: da ricordare i titoloni dei più noti quotidiani sportivi nazionali, che tifano per il Toro): ma il Lecce è troppo forte per i granata, che vengono spinti in serie B con un sonante 3-1. Alla fine siamo noni. |
1987/1988 | Serie B | Il Lecce, dopo la delusione degli spareggi, continua da Carletto Mazzone. Arrivano il portiere Braglia, i difensori Baroni, Parpiglia, Perrone, il fluidificante Limido, ed il bomber Vincenzi (che delude, con solo 4 gol). C'è poi una folta nidiata di leccesi: Conte, Garzya, Miggiano, Monaco, Moriero, Petrachi, oltre a Levanto già protagonista nell'annata precedente. Braglia (a causa di una papera su un innocuo pallonetto da centrocampo di De Trizio in Bari-Lecce) viene sostituito in corsa da Giuliano Terraneo, che rimane imbattuto per 813'. Da ricordare le vittorie alla prima giornata contro il Bologna (che terminerà il campionato al primo posto) per 3-0 e nel ritorno in Emilia per 1-0, e la vittoria contro il Bari per 1-0 (gol su punizione di Barbas al 2° minuto). |
1986/1987 | Serie B | Al ritorno in B viene richiamato Pietro Santin, già allenatore nel 1978/79. Arrivano il portiere Boschin, i centrocampisti Mastalli e Agostinelli (quest'ultimo nel mercato di riparazione), gli attaccanti Oscar Tacchi (fratello di Giancarlo, attaccante nel 1981/82) ed Ezio Panero, l'uomo degli ultimi minuti: entrava nel corso del secondo tempo, e spesso con le sue zampate ci regalava punti. Il Lecce parte male, ma comunque con alti e bassi si ritrova in zona promozione, fino a primavera, in cui dopo due sconfitte consecutive, viene chiamato "sor" Carletto Mazzone a sostituire Santin. Nelle dieci giornate rimaste il Lecce riesce a conquistare 15 punti, chiude al terzo posto a pari punti con Cesena e Cremonese. Si va agli spareggi: pareggiamo con il Cesena e vinciamo contro la Cremonese; cominciano già i festeggiamenti, ma anche il Cesena batte la Cremonese e si va a un altro spareggio, che si gioca a San Benedetto del Tronto (invasione dei leccesi: siamo presenti in 10mila!); manca Beto Barbas, il giocatore più rappresentativo ed anima della squadra, squalificato nella partita contro la Cremonese. Finisce 2-1 per il Cesena. |
1985/1986 | Serie A | Fascetti, a furor di popolo, è l'allenatore della prima serie A del Lecce: arrivano dal Real Saragozza Beto Barbas, regista, e dall'Argentinos Junior Pedro Pablo Pasculli, centravanti. Dopo 21 anni torna a Lecce, alla venerabile età di 36 anni, Franco Causio; nel mercato di riparazione arriva il maturo stopper Danova. In compenso vanno via Cipriani ed Ezio Rossi (ripreso dal Torino perchè il Lecce non aveva voluto cedere ai granata il richiestissimo Albertino Di Chiara). In 90 giorni lo Stadio di Via del Mare viene quasi interamente demolito e ricostruito dall'impresa del presidente dell'Ascoli Rozzi, per arrivare ad una capienza di 55000 posti. Intanto, con l'entusiasmo della serie A, si batte il record degli abbonamenti, ben 11000. E' l'anno dell'esordio di Antonio Conte, futuro allenatore del Bari, e di Gigi Garzya, ex giocatore del Bari. Comunque è un'annata tribolata, che coincide con un rapido ritorno in serie B. Da notare la vittoria in casa della Roma, che praticamente scuce lo scudetto dalle maglie capitoline per cucirlo su quelle bianconere. |
1984/1985 | Serie B | Rimane Fascetti, vanno via i due Bagnato (Carmelo e Giuseppe), arriva il jolly Maurizio Raise. A ottobre arrivano il giovane difensore Colombo e l'esperto centrocampista Marino Palese, richiesti da Fascetti. La formazione titolare è: Pionetti, Vanoli, Di Chiara S., Enzo, Rossi, Miceli, Rizzo, Orlandi, Cipriani, Di Chiara A., Palese. A metà gennaio il Lecce dista sei punti dal Pisa, cinque dal Bari e uno dal Catania. Comincia una serie incredibile di risultati, che porta 20 punti in 12 partite. Robertino Rizzo segna il goal della vittoria contro il Bari. Alla fine la classifica vede in testa il Lecce, seguito da Pisa e Bari: E' SERIE A! Migliori marcatori: Paciocco 9 gol, Cipriani 8, Alberto Di Chiara 6. |
1983/1984 | Serie B | Serve una sterzata, ormai i tifosi leccesi sono stanchi di stagioni grigie, con lo spettro della retrocessione in C fino all'ultima giornata. Viene allora chiamato dal Varese, dove aveva fatto bene l'anno prima, Eugenio Fascetti: un allenatore dalle idee innovative il cui modulo è quello del "caos organizzato", e che fa preparare i giocatori da una nuova figura di tecnico, il preparatore atletico. Come rinforzo arrivano i portieri Pionetti e Negretti, i fratelli Stefano (chi non ricorda lo slogan della curva nord "picchia Stefano"?) e Alberto Di Chiara, i centrocampisti Giorgio Enzo e Carmelo Bagnato (dal Bari, con la specialità nel tirare le punizioni), le punte Loriano Cipriani e Ricardo Paciocco. E' l'anno del maledetto incidente che porta via due bandiere giallorosse, Michele Lorusso e Ciro Pezzella. La FIGC permette al Lecce di acquistare i due difensori Ezio Rossi e Rodolfo Vanoli fuori dal periodo di mercato. Con un campionato in crescendo arriviamo a tiro della terza piazza (occupata dalla Cremonese): il Lecce si gioca tutto a Padova dove, forse per inesperienza, perde con un sonoro 5-0. Comunque è un ottimo quarto posto. |
1982/1983 | Serie B | Arriva come allenatore Mario Corso, l'inventore della punizione "a foglia morta". Stagione importante per l'esordio di Salvatore Nobile, il mancino Claudio Luperto e il forte terzino Giuseppe Bagnato (veloce, con un tiro notevole dalla distanza); comincia a delinearsi la squadra della prima serie A. Stagione di alti e bassi; notevole la vittoria a Bari alla quarta giornata; calo nel girone di ritorno. Alla fine 34 punti e quattordicesimo posto, a due punti dalla zona retrocessione. |
1981/1982 | Serie B | Gianni Di Marzio viene confermato alla guida del Lecce; volti nuovi sono due difensori, Mancini e Imborgia, i centrocampisti Ferrante, Cinquetti e "Micio" Orlandi (chi non lo ricorda nell'anno della promozione in A?) e la punta funambolica Giancarlo Tacchi. Ci salviamo nelle ultime partite, classificandoci decimi, a un solo punto dalla zona retrocessione! |
1980/1981 | Serie B | In panchina ancora Bruno Mazzia; arrivano Bonora (terzino), Pianca (mezzala), Grezzani (stopper), Manzin (mediano, dal Bari), Bresciani (centravanti). Il Lecce inizia malissimo, tanto che a novembre arriva il nuovo allenatore Gianni Di Marzio, che anche grazie ai nuovi arrivi del mercato di riparazione (Improta, regista dal Napoli, Bresciani, centravanti dalla Sampdoria) riesce a risollevare un po' le sorti della stagione. Capocannoniere sarà Magistrelli con 10 goal. Esordisce il libero leccese Progna e l'attaccante Robertino Rizzo (che si farà notare in una certa partita Lecce-Bari nel 1985). Ci classifichiamo noni, ma a soli tre punti dalla zona retrocessione. |
1979/1980 | Serie B | Il nuovo allenatore è Bruno Mazzia; volti nuovi di questa squadra sono il portiere De Luca, proveniente dal Bari, lo stopper Gardiman, la forte ala tornante Re. E' un campionato che inizia male, e nel prosieguo non migliora; alla fine siamo quattordicesimi, a soli due punti dalla quart'ultima. La stagione sarà ricordata per lo scandalo delle calcio-scommesse, che coinvolse anche il calciatore del Lecce Claudio Merlo. Il Lecce, accusato dalla Giustizia Sportiva per responsabilità oggettiva, riusci a dimostrare la propria innocenza, mentre a Merlo fu inflitta una lunga squalifica. In quest'anno esordiscono due giovani leccesi, i centrocampisti Maragliulo e Mileti, e il terzino Pasquale Bruno. |
1978/1979 | Serie B | Arriva l'allenatore Pietro Santin; arrivano rinforzi come Magistrelli (bomber che aveva giocato anche con l'Inter), l'altro centravanti Piras, i mediani Gaiardi e Spada, il centrocampista Merlo (dal passato importante in Fiorentina e Inter), il terzino sinistro brindisino La Palma (con trascorsi di serie A), ed il terzino sinistro La Rocca che si infortunò gravemente alla sua prima (e unica) partita. Da libero titolare gioca il giovane Miceli, proveniente dal vivaio (diventerà una bandiera del nostro Lecce). A metà torneo siamo a un punto dalla zona promozione; alla fine arriviamo al sesto posto. Anche quest'anno sorgono incomprensioni fra l'allenatore ed il presidente. |
1977/1978 | Serie B | Come allenatore arriva Lamberto Giorgis; nuovi arrivi sono il mediano Belluzzi, il biondo attaccante Evert Skoglund, l'ala Beccati, il regista Mario Russo (che nel 64/65 aveva esordito con il Lecce in C). Concludiamo al 7° posto un campionato dominato dall'Ascoli di... Mimino Renna. Racconta la leggenda che Renna l'anno prima a Lecce si fosse visto rifiutare dal presidente i calciatori richiesti; fu invece accontentato dal presidente dell'Ascoli e così nacque quella squadra dei record. |
1976/1977 | Serie B | Il presidente è il vulcanico Franco Jurlano; allenatore è ancora Mimino Renna; ci classifichiamo settimi, a 5 punti dalla zona promozione. La formazione è: Nardin, Pezzella, Croci, Mayer, Zagano, Giannattasio, Sartori, Biondi, Loddi, Fava, Montenegro; la premiata ditta-goal Montenegro-Loddi continua a colpire (13 e 8 reti); altro colpo dell'anno è l'eliminazione in Coppa Italia del Torino di Sala-Graziani-Pulici fresco campione d'Italia. Purtroppo l'anno finisce con delle incomprensioni fra presidente e allenatore. |
1975/1976 | Serie C
| Costituita la S.p.A., presieduta da Rollo. L'allenatore è Chiricallo: una mezza rivoluzione porta a Lecce il portiere Iacoboni, il libero Mayer e lo stopper Bertuolo, i centrocampisti Cannito (dal Barletta), Fatta, Mambrin, Fava (il faro del centrocampo), gli attaccanti Picat Re e Beccati. Dopo sei giornate, avendo in carniere solo 4 punti (una vittoria e due pareggi), Chiricallo viene sostituito da Mimino Renna, che fa arrivare a Lecce Loddi (dalla Lazio), il portiere Di Carlo, il mediano Giannattasio e il tornante Ciardella. La coppia Montenegro (21 gol) – Loddi (14) ci porta a recuperare posizioni su posizioni. Alla terzultima partita il Lecce vince con il Siracusa, mentre il Benevento, nostro antagonista, perde, ironia della sorte, a Bari. La matematica sicurezza arriva alla giornata successiva, quando il Lecce pareggia a Messina, mentre il Benevento perde ancora a Cosenza. Ininfluente la partita finale contro il Sorrento, giocata davanti a un pubblico "oceanico", tanto che si devono aprire i cancelli e fare entrare i tifosi sul campo, a contornare il rettangolo di gioco. |
1974/1975 | Serie C | Commissario Solombrino, sostituito da Morello. Allenatore Chiricallo, abbiamo la squadra dei baresi: Lorusso, lo stopper Loprieno, il terzino Loseto, Carella. Nuovi arrivi sono il portiere Tarabocchia, che iscriverà il suo nome con il record di imbattibilità di 1790' ancora imbattuto negli annali, l'ala Rossi (ottimo sulle punizioni), il centravanti Montenegro, i centrocampisti Del Barba e Toscano, l'ala Nastasio. Arriviamo terzi dietro Catania e Bari a 47 punti. Montenegro segna 10 goal. |
1973/1974 | Serie C | L'allenatore è Losi; acquistiamo i due centrocampisti Pantani e Zoff dall'Avellino, il forte stopper Cozzani (che si infortunerà seriamente giocando solo 12 partite), lo stopper Tancredi, il libero Monaldi, il portiere Bertonelli. E' l'anno dell'affaire Marsala, in cui il Lecce non si presenta in campo per l'assenza dell'arbitro designato e viene penalizzato di un punto (che alla fine sarà decisivo). Comunque arriviamo allo scontro diretto, penultima partita, sotto di un punto: Ferrari ci porta in vantaggio, ma dopo 25' il mediano Zucchini del Pescara pareggia. Sfuma per il terzo anno consecutivo il sogno: secondi a 53 punti. Ferrari capocannoniere con 10 goal. |
1972/1973 | Serie C | Commissario Solombrino, allenatore Corradi, forse il più grande Lecce in serie C: la formazione tipo era: Trevisan (arrivato da Napoli dove aveva fatto il vice-Zoff), Lorusso, Vellani (terzino fluidificante giunto dal Modena), Materazzi, Mamilovich, Di Somma, Carella (veloce ala, nato a Bari, proveniente dal Matera), Cesana, Ferrari (il goleador dell'anno precedente al Brindisi promosso in B), Giagnoni, Fiaschi. Incredibili i tabellini: 59 punti, 26 vittorie, 65 gol segnati, 19 gol subiti, Ferrari 26 gol, Carella 16, Fiaschi 10. Pur con questi numeri, il Lecce viene superato dall'Avellino: ad aprile il vantaggio sugli irpini è di quattro punti; poi si riduce a due punti, comincia la paura di non farcela e ne fa le spese l'allenatore, sostituito da Maino Neri. Persa la sfida diretta ad Avellino, la frittata è fatta. |
1971/1972 | Serie C | Comincia la serie dei secondi posti. L'allenatore è Corradi: le novità sono il rude stopper Mamilovich, il geniale regista Giagnoni (definito "capi te sugu" per la capigliatura), e il forte centravanti Basili. Da ricordare il suo primo gol nella prima partita di campionato contro la Turris, con una spettacolare rovesciata dal limite dell'area. Alla fine del campionato è capocannoniere con 12 goal. Il Lecce inizia con una serie positiva di 22 partite, terminata a Salerno (1-0 per la Salernitana) alla 4° di ritorno. Arriviamo secondi a cinque punti dal Brindisi allenato da Vinicio e guidato in campo dal quel "Mimino" Renna che tanto ha dato al Lecce, come giocatore e poi come allenatore. |
1970/1971 | Serie C | Signori, una standing ovation: arriva al Lecce, dal Venosa, quella che possiamo definire "la bandiera" del Lecce, Michele Lorusso. Un barese che entrerà nel cuore di tutti i leccesi. Bersellini è ancora allenatore, e numerose sono le novità rispetto all'anno precedente: Ferretti è il nuovo portiere, Lorusso e Flamini sono i terzini, Minervini l'ala tornante, il giovane Crispino il centravanti. Arriviamo quarti con 46 punti a 5 dal Sorrento promosso. Una curiosità: il centravanti Frieri gioca 19 partite e segna ben 11 gol! |
1969/1970 | Serie C | Bersellini confermato in panchina, arriva Ennio Fiaschi (sarà una bandiera giallorossa) dal Novoli; la formazione tipo è: Candido, Guzzo, Imperi, Materazzi, Virgolini, Di Somma, Fiaschi, Cesana, Mammì, Cappanera, Mellina. Alla fine ancora quinto posto, promossa la Casertana. |
1968/1969 | Serie C | Il nuovo allenatore è Dugini. Esordisce il giovane portiere Ezio Candido (che poi diverrà Direttore Sportivo nella prima presidenza Semeraro), arrivano i difensori Croce e Guzzo, il libero Di Somma (Dudù), che per tanti anni fu la bandiera del Lecce, il mediano Materazzi, la mezzala Cappanera, il fantasista brasiliano De Mecenas, il centravanti Brunello. Verso la fine Dugini fu esonerato ed il suo posto preso da Eugenio Bersellini, all'esordio in panchina. Da ricordare la partita persa a tavolino contro il Taranto (uno spettatore entrato in campo colpì l'arbitro Casarin a causa di un gol contestato del Taranto). Quinto posto finale con 42 punti. |
1967/1968 | Serie C | Alla guida c'è ancora Seghedoni, con molti altri volti nuovi: il portiere Mezzanzanica, il terzino Pavoni, il centravanti Taiano (barese), il centrocampista Comola. Ad un certo punto il Lecce si trova a lottare per la serie B con la Ternana di Viciani. L'entusiasmo cresce, soprattutto dopo la vittoria in casa contro la capolista umbra (avevamo già vinto in trasferta alla seconda giornata), ma alla fine diverse sconfitte porteranno la nostra squadra al quarto posto (Taiano segnerà 14 goal, Mammì 10). |
1966/1967 | Serie C | Campionato dei cambiamenti: nuovo stadio (il "Via del Mare" da 24000 posti), nuovo presidente (l'avv. Marcello Indraccolo), nuovo allenatore (Soffrido), molti visi nuovi fra i giocatori (il portiere Bottoni, la piccola veloce ala Mellina, il regista Bersellini, il centravanti Mammì, il centrocampista Cesana, il tornante Sacchella). Dopo l'esonero di Soffrido (a novembre) ed un breve "interregno" di Alfonso, arriva sulla panchina Gianni Seghedoni, che riesce a portare la squadra al nono posto con 32 punti. Spettacolare amichevole il 24/6/67 contro il Santos di Pelè (1-5). |
1965/1966 | Serie C | Commissario Del Piano, la formazione è: Genero, Tardivo, Garagna, Lucci, Zini, Cartisano, Palmieri, Dalla Pietra, Petrini, Trevisan, Guardavaccaro. Petrini scriverà della sua stagione al Lecce in uno dei suoi libri. Alla fine dodicesimi con 31 punti. Da ricordare le vittorie contro Taranto (1-0) e Bari (1-0). Questa è stata l'ultima gara giocata al "Carlo Pranzo". |
1964/1965 | Serie C | Verrà ricordato come l'anno dello "sciopero". Allenatore è Alfonso; la formazione titolare è composta da: Ferrari, Tardivo, Danieli, Vemati, Lucci, Sestini, Tribuzio, Dalla Pietra, Teneggi, Trevisan, Zucchinali. Avendo raggiunto la salvezza in anticipo, i titolari, non essendo stati retribuiti regolarmente, decisero di scioperare, facendo giocare le ultime tre partite ai ragazzi della primavera (ma che ragazzi! Causio, Russo, Sensibile, Donadei, Cartisano fra gli altri). Alla fine del campionato decimi con 32 punti. |
1963/1964 | Serie C | Andreoli è ancora allenatore, ma la squadra viene di nuovo rivoluzionata: Ferrari è il nuovo portiere, Tribuzio ala, Ciabattari il centravanti (sarà il capocannoniere della squadra con 12 goal), Trevisan il regista, insieme a molti altri. Si finisce settimi con 33 punti a 13 punti dal Trani. |
1962/1963 | Serie C | La squadra viene rinnovata: allenatore è Giunchi, sostituito poi da Andreoli. Giungiamo sesti con 36 punti a 11 punti dal Potenza promosso in B. La formazione titolare è: Bendin, Remini, De Vitis, Musiani, Tresoldi, Magri, Arfuso, Dugini, Tasso, Pansa, Bettoni. |
1961/1962 | Serie C | Presidente Esposito, l'allenatore resta Bovoli, e sulla intelaiatura dell'anno prima vengono inseriti Falsiroli, il regista Malavasi e l'attaccante Franzò. Ce la giochiamo fino alla penultima giornata contro il Foggia del "mago" Oronzo Pugliese: alla terzultima giornata siamo sotto di due punti rispetto al Foggia, vinciamo lo scontro diretto in trasferta per 2-1 con goal di Malavasi e Arfuso, ma la settimana dopo, in un "Carlo Pranzo" in festa, non andiamo oltre il pareggio con il Potenza, mentre il Foggia vince in trasferta, risuperandoci. |
1960/1961 | Serie C | Presidente Germano Ventura, allenatore Bovoli. La formazione è Bendin, Crivellenti, De Vitis, Davalle, Biancardi, Maccagni, Arfuso, Gambino, Luna I, Bitetto, Cordone. Luna I è il capocannoniere della squadra con 14 goal, Gambino 11, Arfuso 9. Ancora settimi a 34 punti. |
1959/1960 | Serie C | Presidente De Palma, allenatore Alfonso; nuovi arrivi sono il portiere Bendin, Gambino (che poi giocherà con il Foggia in serie A), l'attaccante Arfuso. Si raggiunge senza patemi d'animo il 7° posto a 34 punti. |
1958/1959 | Serie C | Presidente è ancora De Palma, allenatore Vianello, la formazione è: Malacari, Asta, Danieli, Biancardi, Furlan, Maccagni, Renna, Mirabelli, Nucini, Viviani, Grisa. I migliori marcatori sono Nucini (17) e Renna (13). Finiamo al 5° posto. Renna per l'ottimo campionato viene notato dal Bologna che lo acquista a fine stagione. Tornerà a Lecce come allenatore per portarci in serie B nel 1975-76. |
1957/1958 | I serie interr. | Presidenti Bonea prima e poi De Palma, allenatore ancora Alfonso, sostituito poi da Starace; la novità è l'esordio di Antonio Renna (detto Mimino), 20 presenze, 10 goal; altri marcatori sono Noè (19) e Frigo (15); ci classifichiamo secondi, riscattando nella seconda parte del campionato un inizio un po' stentato, e per l'ennesima ricomposizione dei campionati, ci troviamo promossi "d'ufficio" nella nuova Serie C a due gironi. |
1956/1957 | IV serie | Rivoluzione societaria, con 4 presidenti (Laudisa, La Porta, Tana e Bonea); l'allenatore è Alfonso, e la squadra è anche quest'anno ampiamente rinnovata: Kalin, Asta, Tozzo, Da Valle, Giorgino, Maccagni, Bartolaccini, Ariagno, Noè, Santelli, Frigo. Noè (18 gol) e Santelli (13 gol) guidano la squadra alla vittoria del campionato all'ultima giornata: per raggiungere l'agognata serie C bisognerebbe vincere uno spareggio, che invece viene vinto (sia in casa che a Lecce) dal Marsala. Rimane la consolazione per essere stati ammessi alla 1° Serie Interregionale, una serie D d'eccellenza.
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1955/1956 | IV serie | Commissario Proto, allenatore Gallea, poi sostituito da Carmelo Russo: squadra molto rinnovata: D'Ambrosi, Corbani, Marzoli, Gobatto, Giorgino, Maccagni, Cardinali, Bartolaccini, Pallaoro, Lenci, Gasperat. La squadra si rivela non all'altezza, giungendo a soli 5 punti dalla retrocessione nei campionati regionali. |
1954/1955 | Serie C | Allenatori Costantino, poi sostituito da Riparbelli; formazione ancora rinnovata: Vandone, Asta, Giannuzzi, Giorgino, Visentin, Grazioli, Bartolaccini, Lenci, Bislenghi, Frigo, Balbiano. E' un annata in cui va tutto storto; la classifica finale vede il Lecce terzultimo a 26 punti.
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1953/1954 | Serie C | Presidente Proto, allenatore Vianello (proveniente dal Colleferro), vice allenatore il leccese Indrizzi, allenatore squadra B Carmelo Russo. La squadra viene rinnovata: Zanotti, Asta, Giannuzzi, Repetto, Carminati, Cauzzo, Santelli, Bozzato, Bislenghi, Stabellini, Frigo. Il Lecce ottiene un buon sesto posto con 38 punti. Il neo-acquisto Bozzato segna 17 goal, il solito Bislenghi 12. Il Lecce in questa stagione è stata una squadra innovativa, una delle poche a ribellarsi al modulo di gioco del "sistema", schierando due prime punte come Bislenghi e Bozzato con diverse caratteristiche tecniche, supportate dalla mezzala Stabellini. |
1952/1953 | Serie C | Campionato di C nazionale: presidente Chiatante, allenatori Magni e poi Degni. Il Lecce arriva 13°, con 17 goal di Bislenghi e 6 di Cardinali; arrivano Cauzzo, Balestra e Grani. |
1951/1952 | Serie C | 31 goal di Bislenghi e 18 di Cardinali; il presidente è Chiatante, allenatori Levratto e poi Magni; ci classifichiamo secondi, qualificandoci per la nuova C a girone unico. 69 gol segnati, 36 subiti. Fra l'altro Bari-Lecce 1-2 e Lecce-Bari 3-1, con tutti e 5 i goal segnati da Bislenghi: un mito! Da segnalare il ritorno a Lecce di De Santis. |
1950/1951 | Serie C | Presidente Mario Capozza, allenatore Brezzi: arriva uno dei centravanti "mito" nella storia del Lecce, Anselmo Bislenghi, acquistato dalla Salernitana. Insieme a lui Terzolo, Prevosti, Bernardini. Ci classifichiamo quarti; Bislenghi realizza 18 gol.
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1949/1950 | Serie C | Allenatore Migliorini, il Lecce arriva quarto nel suo girone, con questa formazione: Eberle, Cillo, Ciccone, Gorini, Achilli, Mosca, Cardinali, Magurano, Silvestri, Stabellini, Bellucco. |
1948/1949 | Serie B | Il presidente è Battistelli; si cambiano tre allenatori (Costantino, Magnozzi, Plemich), che però non riescono a dare una svolta ad una stagione sfortunata, anche per la cessione di giocatori importanti per la squadra (De Santis); volti nuovi sono il portiere Eberle e la veloce e sgusciante ala Cardinali. Arriviamo terzultimi. |
1947/1948 | Serie B | Presidente ancora Bertelli, gli allenatori sono Dossena prima e Costantino poi. La formazione è: Gisberti, Monsellato, Ciccone, Russo, Natale, Gorini, Cillo, Gavazzi, Silvestri, Magurano, De Santis. Arriviamo terzi, a tre punti dalla serie A e qualificandoci per la serie B a girone unico dell'anno successivo. Silvestri segna 21 goal, De Santis 15. |
1946/1947 | Serie B | Presidente Bertelli, gli allenatori sono Anguilla prima e poi Brezzi; si acquistano Gavazzi, Magurano, Dolfi; in una serie B a tre gironi il Lecce arriva quarto, con 28 goal del solito Pavesi, e 13 della giovane ala leccese De Santis.
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1945/1946 | Serie C | Presidente Vito Gemma (poi Pastore), l'allenatore è Hirzer, sostituito da Plemich. La formazione è: Gisberti, Alfonso, Monsellato, Russo, Salvioli, Natale, De Santis, Giorgino, Pavesi, Anguilla R., Torri. E' una cavalcata trionfale, con dieci vittorie consecutive iniziali. Ultima partita a Taranto, con la squadra jonica un punto sotto. Il non dimenticato Bobby Natale segna su punizione e consegna la vittoria e la serie B al Lecce. Pavesi è capocannoniere con 22 goal. |
1944/1945 | Serie C | In seguito alla caduta del fascismo si tentò di riorganizzare subito i campionati, tuttavia a causa del perdurare dello stato di guerra tutte le squadre italiane (possibilitate a farlo) parteciparono ad un campionato unico misto suddivise per appartenenza regionale. Il Lecce, sotto il nome di Presidio Miliare Lecce, partecipa al Campionato Regionale Italia libera. Divisione nazionale - girone pugliese. Il torneo, posticipato più volte, avrà avvio il 28 gennaio 1945 fra mille difficoltà e numerose defezioni che ridussero i partecipanti dagli iniziali 14 a 7 alla fine del torneo a causa di rinunce prima dell'avvio (Divisione Piceno Fasano), ritiri in corso di campionato (Matera alla fine del girone d'andata, Pro Italia Taranto alla 15ma giornata, Grottaglie dopo la 17ma) e ripetute aggressioni agli arbitri che entrarono in sciopero; in conseguenza di queste aggressioni furono escluse dal campionato il Gioia alla fine del girone d'andata, Audace Taranto e Brindisi Miraglia dopo la 19ma giornata. Tutte le partite di queste squadre ritirate e escluse furono cancellate e la classifica non ne tenne conto. Alla fine del torneo si sarebbero dovute disputare le finali interregionali per decretare le promosse in B, ma queste finali furono cancellate per motivi bellici. Presidente del Lecce è Carlo Pedone, al quale succede Giuseppe Liberato, l'allenatore è Luigi Indrizzi. La squadra è composta da molti militari leccesi e da altri militari italiani che prestano servizio a Lecce. La rosa è composta dai portieri Gisberti (titolare) e Galliani, dai difensori Monsellato, Berra, Caroldi, Meneghello, Natale, Cipriani, i centrocampisti Russo, Alghisi, Fusco, Vallese e Silvestrelli, gli attaccanti Raffaele Anguilla, Chiesa, Dagianti, Voccia, Rossetti, Uggetti. Altri componenti sono Giuseppe Anguilla, D'Acunto, Faggion, Giorgino, Giuliani, Grossi, Malatesta, Perdonà, Rossini e Valdirosa. |
1942/1943 | Serie C | Umberto Giorgino è il nuovo presidente, Degni il nuovo allenatore; ci sono vari nuovi arrivi, fra cui il bomber Torri, il terzino Monsellato, Chiesa, Cavone. Il Lecce vince il suo girone con tre punti di vantaggio sul Taranto, ma nel girone finale perde l'ultima partita a Verona, arrivando al terzo posto. Sfuma così la promozione in B. |
1941/1942 | Serie C | Il presidente è ancora Tuzzo, torna Plemich come allenatore; nuovo arrivo è il portiere Gisberti; risultati altalenanti, con un quinto posto finale. |
1940/1941 | Serie C | La squadra è quella dell'anno precedente, Tuzzo presidente, allenatore-giocatore Cubi; ottima annata, si arriva secondi ad un punto dal Siracusa promosso in B. |
1939/1940 | Serie C | Ancora in serie C, con il presidente Tuzzo; allenatore-giocatore è il portiere Cubi; entrano in scena personaggi storici quali Raffaele Anguilla, Natale, Mainardi, Carmelo Russo. Si arriva quarti. |
1938/1939 | Serie C | Dopo il ritiro dell'anno precedente, la squadra viene riammessa in serie C grazie ad una martellante opera di convincimento da parte di Mario Capozza in Federazione. Presidente è Giorgino, allenatore Rebuffo; squadra molto rinnovata, con acquisti importanti, come Flumini, Sgardi, Caraldi, Rossi, Visintainer. Arrivata terza, ma viene retrocessa all'ultimo posto per delibera federale (stipendi e premi erano superiori a quanto stabilito dalle norme federali).
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1937/1938 | Serie C | Il presidente Carofiglio si dimette, la squadra viene iscritta ugualmente al campionato di serie C dal segretario Sforza, ma dopo la quarta partita viene ritirata dal torneo.
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1936/1937 | Serie C | Lecce ripescato in serie C, con Carofiglio presidente; l'allenatore è l'immarcescibile Plemich. Alcuni calciatori: De Marinis, Giannone, Lavè, Cosma, Buin, Scheer, Anguilla R., Natale B. Si arriva quartultimi, salvi per un punto sul Cerignola. |
1931/1932 | Serie B | Nuovo presidente Adilardi: anno caratterizzato dalle avversità economiche. Il nuovo allenatore è Laszlo: tre partite (Cagliari, Pistoiese e Legnano) non vengono giocate per rinuncia. Si arriva penultimi con venti punti (tre punti di penalizzazione per le rinunce). |
1930/1931 | Serie B | Il nuovo allenatore è Piselli (poi sostituito dall'ungherese Molnar): nuovi acquisti sono Scheer, Valente, Gravisi, Pitacco; campionato in affanno, in bilico fino all'ultima giornata; alla fine salvi per un punto. |
1929/1930 | Serie B | Primo anno di serie B: presidente è Tana, allenatore-giocatore ancora Plemich. Confermati quasi tutti i protagonisti dell'annata precedente, con qualche rinforzo (Pellerin, Giannone, Enghel). A causa di un grave infortunio del portiere titolare Panetta, viene ingaggiato Zamberletti, che rimarrà nella storia del Lecce. Arriviamo tredicesimi. |
1928/1929 | I divisione | Il Lecce viene ripescato in 1° divisione, ed adotta i colori giallorossi, simbolo della "Terra d'Otranto". Il Neo-presidente Fanelli ingaggia l'allenatore-giocatore Plemich, oltre ai calciatori Lanza, Zanni, Brezzi, Miltone, Lavè ed il portiere Panetta. E' una squadra molto forte per la categoria, e si classifica al 2° posto dietro al Taranto, qualificandosi per il girone di finale, che vince, giungendo quindi alla finale contro il Taranto. Dopo un primo pareggio per 2-2, a Bari il Lecce batte il Taranto per 3-1 e ottiene la promozione in Serie B.
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1927/1928 | II divisione | Debutto con la nuova denominazione di "Unione Sportiva Lecce" nel campionato di Seconda Divisione, in cui i leccesi, con una strana maglia bianconera (i colori del Comune di Lecce), giocano nel campo "Starace". Non sfigurano, arrivando terzi con sedici punti. Allenatore-giocatore Ferrero, alcuni calciatori: Varola, Camassa, Bernardini, Meo, D'Oria, Tana, Locatelli. |