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Tabellino della partita
24/01/1971 - Cosenza, stadio San Vito 19° giornata del Campionato di Serie C 1970/1971 | |
Cosenza 1 | Lecce 0 |
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Giusti Vita Gioanetto Fiore Campidonico (I) Ezio Codognato Gagliardi Fusaro Frisenda Lodi Giusto Dalle Fratte | Ferretti Lorusso Flamini Materazzi Guzzo Di Somma Donadei Desio Crispino Cesana Fiaschi |
All.: Lodi Giusto | All.: Bersellini |
Eventi: 3' Lodi 21' Dalle Fratte 23' Di Somma 61' De Cristofaro per Fusaro 61' Rigato per Guzzo | |
Arbitro: Baroncini di Bologna | |
Note: Giornata di sole con leggero vento di tramontana. Terreno un pò allentato. Spettatori 5.000 (con una rappresentanza leccese). Espulsi al 21' Dalle Fratte (CS) per fallo di gioco su Lorusso e Di Somma (LE) al 23' per fallo su Fusaro. A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Menozzi; per il Cosenza il secondo portiere Bastiani. Prima dell'incontro Crispino è stato premiato con una medaglia d'oro consegnatagli dai dirigenti del Boca River, ex squadra di appartenenza del giovane attaccante leccese. Angoli 5 a 3 per il Cosenza (p.t. 3 a 1). | |
Cronaca: La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 25 gennaio 1971 così titola: "LECCE, allergia del gol: non bastano 87' per pareggiare". Un Lecce soprattutto con il mal d'attacco. Ha avuto infatti a disposizione 87 minuti e non li ha saputi sfruttare per pareggiare il gol di svantaggio (3' del primo tempo: scambio al limite dell'area fra Fusaro e Lodi che, sfuggito a Cesana e Materazzi, realizza con un tiro angolato e basso annullando l'intervento di Ferretti). Certo, quando una squadra prendo un gol dopo soli tre minuti le idee si appannano. Per i Lecce, poi, la possibilità di una pronta riscossa è sfumata anche per mancanza di determinazione e concentrazione da parte degli attaccanti, per l'apatia di un paio di elementi a centrocampo e per il comportamento del Sig. Baroncini che ha diretto più con la fantasia che secondo un regolamento calcistico. E dire che occasione per fare bella figura ma soprattutto per andare a rete non sono mancate. Ne ha avute due, una più clamorosa dell'altra, Crispino che però ha fallito con la stessa facilità con cui in altre circostanze si era mostrato preciso tiratore. Infatti, al 14' del primo tempo è giunto in ritardo su un cross preciso di Fiaschi e a porta vuota si è mangiato il primo go; 24' minuti dopo Crispino si è ripetuto mancando anche questa volta a porta vuota il gol del pareggio: Giusti rinviava alto di pugno, Crispino colpiva male di testa mandando il pallone fuori, tra i pali non vi era nessuno. Gli errori di Crispino sono stati due duri colpi alle speranze di recupero del Lecce che nella ripresa ha attaccato ininterrottamente ma lo ha fatto con molto disordine. Attaccanti sotto accusa dunque, ma anche a centrocampo le cose non sono andate proprio bene. Passaggi sbagliati, posizioni non rispettate, marcature saltate inspiegabilmente sono un campionario di cose storte che il Lecce soprattutto a centrocampo non era solito realizzare. Evidentemente il roboante successo di domenica scorsa sul Pro Vasto ha fatto montare la testa a più di uno che si è preso la licenza di snobbare il Cosenza che, al contrario, ha sfruttato come meglio non poteva anche la tradizione del cambio dell'allenatore (Lodi ha preso il posto di Del Morgine esonerato venerdì scorso). Non trascurabili, ai fini del rendimento del Lecce, l'espulsione di Di Somma. D'accordo, anche il Cosenza è stato privato di un uomo: Dalle Fratte espulso giustamente per avere dato a gioco fermo un pugno in pieno viso a Lorusso. Privandosi di un attaccante però il Cosenza non ha fatto altro che scolgere tutta la manovra a centrocampo affidando così la possibilità del raddoppio alle altre due punte. Il Lecce invece, perdendo Di Somma, ha dovuto togliere dal centrocampo Cesana per utilizzarlo da "libero". Naturalmente sono saltate le disposizioni tattiche preparate da Bersellini il quale, per non perdere la partita, aveva mandato in campo un Lecce con due punte vere (Fiaschi e Crispino), quattro centrocampisti (Cesana, Desio, Donadei e Materazzi) e con una difesa formata da Guzzo stopper, Flamini e Lorusso terzini, e Di Somma come "libero". Tra l'altro Di Somma rientrava in questa partita dopo essere rimasto fermo per due settimane a causa di un infortunio alla gamba destra. Con la sua utilizzazione Bersellini sperava di avere una difesa più ordinata e più sicura: Di Somma però è stato mandato negli spogliatoi dopo soli 23 minuti per aver contrastato, secondo l'arbitro, fallosamente Fusaro. L'intervento del libero però non meritava l'espulsione: dello stesso avviso non è stato il signor Baroncini il quale ha commesso gravi e determinanti errori a danno del Lecce, impedendogli di raggiunger il pareggio. Tra l'altro, al 34' del primo tempo non vedeva un mani di Lodi su tiro di Desio e al 27' della ripresa non si accorgeva, o meglio non voleva accorgersi, di un plateale atterramento di Fiaschi stretto come in un sandwich tra Vita e Fiore, mentre si trovava sul piede il pallone buono. Due rigori negati al Lecce, ma per obiettività bisogna dire che il signor Baroncini non concedeva un altro rigore al Cosenza (42' della ripresa) per atterramento di Lodi da parte di Flamini. Tutta qui la partita, e si può dire che è stata persa dal Lecce e non vinta dal Cosenza. |