Tabellino della partita

11/02/1973 - Lecce, stadio Via del Mare
21° giornata del Campionato di Serie C 1972/1973
Lecce 3Trapani 0
Trevisan
Vellani
Tornese
Materazzi
Di Somma
Giagnoni
Carella
Desio
Ferrari
Fortunato
Fiaschi
Michelini
Calamusa
De Francisci
Nicoletti
Modica
Corcione
Cintura
Casisa
Bozzi
Celano
Tuccitto
All.: CorradiAll.: Vitali Giancarlo
Eventi:
56' Gol Carella
60' Sostituzione Di Marco per Tuccitto
67' Gol su rigore Ferrari [rig.]
84' Gol Desio
Ammonizione Modica
Ammonizione Di Somma
Ammonizione Corcione
Ammonizione Nicoletti
Arbitro: Lanzetti di Viterbo
Note:
Giornata fredda, ma soleggiata; un vento teso ha favorito il Lecce nel primo tempo e il Trapani nel secondo.Terreno di gioco in ottime condizioni. Spettatori 20.000 circa per un incasso di circa 22 milioni di lire. Nessun incidente di rilievo. Ammoniti per scorrettezze e proteste Di Somma (LE), Corcione, Nicoletti e Modica (TP). Calci d'angolo 13 a 4 per il Lecce (primo tempo 5 a 0). A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Ferretti e l'ala Mellina; per il Trapani il secondo portiere Minetto.
Cronaca:
La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 12 febbraio 1973 così titola: "Con Carella e Ferrari punte d'oro altro perentorio scatto del LECCE verso la B". La folla, la magnifica folla (non solo leccese, ma salentina) ha sospinto il Lecce dei record verso un altro clamoroso successo. Al "Lecc-ce Lec-ce Lec-ce" scandito da ventimila voci la squadra si è infervorata passando in sei minuti dalla trepidazione più ansiosa per una parata sulla linea di Trevisan (al 4' nell'unica occasione in cui il portiere è stato impegnato pericolosamente su deviazione di testa dell'interno sinistro siciliano Celano su azione di calcio d'angolo) ad una esaltante azione di Giagnoni il cui splendido tiro dal limite è stato portentosamente deviato in angolo dal portiere siciliano. Si è capito allora che più nessun catenaccio avrebbe potuto bloccare le furie giallorosse. Ed un minuto dopo il gol era fatto. Fiaschi, nella tre quarti campo, ha recuperato un pallone che stava andando in fallo laterale allungandolo a Materazzi, il mediano si è spinto sul fondo crossando, in area sono saltati il portiere, Ferrari e il suo controllore Calamusa, ma la palla li ha superati finendo sul sinistro di Carella che, al volo, non ha perdonato mettendo in gol. Undici minuti di rabbiosi attacchi contro i frastornati siciliani, due palle-gol sprecate da Fortunato e Desio e l'ennesima perentoria azione sulla destra con cross di Carella al centro dell'area. Qui c'era Ferrari, in ottima posizione per tentare lo scatto e la deviazione di testa: il centravanti salentino si è rannicchiato per prendere lo slancio, ma è stato trattenuto vistosamente con una cintura da judoka da Calamusa. L'arbitro era lì e, notata l'intenzionalità del fallo (Ferrari con 90 probabilità su 100 sarebbe riuscito a deviare la palla), ha fischiato il rigore. Palla sul dischetto e, nonostante l'esorcismo di un difensore del Trapani che ha sputato sulla sfera, tiro teso di Ferrari sulla sinistra del portiere e 2-0 per il Lecce. (...) Il Lecce ha dato avvio ad uno show che avrebbe potuto portare ad una serie di marcature, A sei minuti da l termine un gol di Desio, un impagabile e spesso oscuro maratoneta del centrocampo, ha dato la definitiva dimensione del risultato (ennesimo scatto di Carella, conversione in area quasi sulla linea di fondo, e pallone smatcante all'indietro per l'accorrente Desio, una autentica staffilata ed il 3-0 era bell'e confezionato. La volontà di arrivare subito al successo, al gol, ha tradito le intenzioni se la squadra nei primi 45' ha attaccato in massa, anche con furore, ma con scarso tatticismo. Le tre punte troppo avanzate non avevano alle spalle il compagno col quale fare la sponda, lo scambio oppure ricevere l'allungo in profondità o il passaggio smarcante. Ciò nonostante non sono mancate le emozioni, anche se limitate a quattro o cinque calci di punizione dal limite sui quali l'immancabile bordata di Ferrari si è frantumata contro la barriera. Allora, nel momento più critico della partita si è svegliata la folla con un incitamento che sembrava una invocazione pagana al dio del gol. E' stata la vittoria del Lecce, ma anche della sua folla, una folla che parlava il dialetto salentino con le diverse inflessioni. Erano in ventimila ma almeno quattro o cinquemila spettatori provenivano dai centri del basso Salento e dei litorali adriatico e jonico, tutti con bandiere giallorosse per questa festa che, come ha sottolineato il presidente del Lecce Solombrino, non è solo del Lecce ma dell'intero Salento. Tutta una provincia che segue con passione e con entusiasmo questa squadra, che ha fatto del Lecce la sua insegna e che vede nello sport giustamente anche una occasione per nobilitarsi ed uscire dal suo atavico isolamento.