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Tabellino della partita
20/01/1974 - Lecce, stadio Via del Mare 18° giornata del Campionato di Serie C 1973/1974 | |
Lecce 3 | Pescara 0 |
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Trevisan Lorusso Materazzi Zoff Cozzani Di Somma Carella Fortunato Crispino Giagnoni Fiaschi | Cimpiel De Marchi Loseto Pennati Ciampoli Rosati Ciardella Lopez Serato Turrini Capogna |
All.: Losi | All.: Rosati Domenico |
Eventi: 27' Loseto 47' Crispino 65' Fiaschi 67' Prosperi per Capogna 78' Zoff 87' Fortunato | |
Arbitro: Ciulli di Roma | |
Note: Giornata di sole con leggero vento di tramontana che nel primo tempo ha favorito il Pescara.Terreno in buone condizioni. Spettatori 20.000 circa (di cui 3.000 pescaresi giunti con pulmann e treni speciali) per un incasso di oltre 25 milioni di Lire. Si temeva qualche incidente, invece è filato tutto liscio, a parte una scaramuccia prima dell'inizio della partita peraltro subito sedata. Al termine della partita, proprio per dimostrare che si era trattato di un episodio isolato ed insignificante, alcuni tifosi sono andati a salutare i tifosi del Pescara applaudendoli e scambiando con loro le bandiere delle due squadre. Al 21' s.t. infortunio a Capogna (PE) (distorsione alla caviglia sinistra). Angoli 9 a 0 (p.t. 5 a 0) per il Lecce. A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Bertonelli, il difensore Tornese e il centrattacco Ferrari; per il Pescara il secondo portiere Fioravanti e il terzino Battiston. | |
Cronaca: La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 21 gennaio 1974 così titolo: "LECCE FAVOLOSO SCHIACCIA L'AMBIZIOSO PESCARA". L'inviato Gianni Spinelli così narra: "I tamburi suonano all'impazzata. Il Pescara (imbattuto da nove giornate, sei soli gol al passivo nelle precedenti 17 giornate) è servito. Per il Lecce (favoloso, letteralmente) e per i leccesi (da oscar della correttezza con tanti ospiti abruzzesi) è giornata di festa: 3 a 0 con il Pescara capolista, a fotografare una partita stupenda, condotta col piglio dello squadrone. Il Pescara era uno spauracchio. Massiccio in difesa,essenziale a centrocampo, veloce in avanti con l'argento vivo Capogna: era l'impressione del pre-partita, confermata dalle prime battute dell'incontro. Il Lecce ha trovato subito la messa a fuoco disponendosi in campo con acume tattico. Innanzitutto ideale disposizione psicologica: concentrazione e sicurezza a prova di bomba[......] Il Lecce si è disposto con saggezza, rispondendo con efficacia sul piano atletico, con difensori che lasciavano il loro posto soltanto quando logica lo imponeva, centrocampo mai allentato, attaccanti a far movimento, sensa perdere senso di geometria. Primo tempo di sacrificio nel complesso, nessun bagliore, ma collettivo qualificatissimo. Materazzi terzino (la formula interna sembra ormai standardizzata) iniziava con qualche pausa su Ciardella, poi si imponeva in crescendo. A centrocampo Giagnoni (ex pescarese) era impegnato in un duello, a distanza prudente, con Turrini (schierato in extremis al posto di Prosperi) che lo vedeva chiaramente in vantaggio, almeno sul piano della classe. Stentava Fortunato: Pennati gli limitava le iniziative e l'ex laziale si impigriva un tantino. Zoff seguiva Lopez come un'ombra con profitto. In attacco, dove di tanto in tanto si affacciava il solito utilissimo Lorusso, i tre pesi leggeri Carella, Crispino e Fiaschi facevano gioco di sfiancamento, stancando rispettivamente Loseto, De Marchi e Ciampoli. D'accordo, il gol non arrivava, ma il gioco non faceva una grinza. Ferrari in panchina forse faceva nascere qualche riserva, considerando la stazza fisica dei difensori del Pescar, ma Losi aveva fatto bene i suoi conti, servendo una ripresa favolosa (ripetiamo l'aggettivo perchè di certo non è spropositato), con una progressione che dice tutto anche sulla preparazione di fondo dei salentini: una squadra che vien fuori alla distanza, c'è sul piano della concretezza (ed in C significa molto). La ripresa ripeteva il clichè dell'ultimo Lecce ed in particolare di quello dell'altra domenica; al 2' era già gol, fallo su Fiaschi di Ciampoli, punizione, batteva Materazzi dalla sinistra, all'altezza del vertice dell'area, pallone per Crispino spostato un po' al centro, il centravanti si spostava sulla sinistra e, di sinistro, girandosi a mò di mezza rovesciata, mandava di precisione il pallone alla sinistra del povero Cimpiel, rimasto dall'altra parte. Rete bellissima per rapidità di esecuzione [...]. Carella (il suo faccia a faccia con il concittadino Loseto è stato uno dei motivi agonistici più validi della partita), Crispino e Fiaschi prendevano quota, indovinandole tutte. In specie Crispino (Carella e Fiaschi non si scoprono oggi) sorprendeva per velocità di esecuzione e senso della posizione. Centravanti di movimento (un anti-Ferrari che, si sa, è un centravanti tradizionale), dava brio alla manovra, rivelandosi l'uomo giusto. In porto il primo gol, cominciava lo show salentino, il Pescara si sfaldava[......] Al 5' conclusione alta di Zoff, all'8' punizione di Giagnoni, tiro basso di Fortunato, fuori alla destra del portiere, al 10' bravissimo Cimpiel ad alzare in angolo su tiro di Crispino che aveva ripreso con prontezza una precedente rimessa dello stesso portiere. Il raddoppio era nell'aria, ed arrivava puntuale al 20' (dopo una conclusione perentoria di Materazzi, fuori): Crispino mandava un pallone in area, Lopez appoggiava maldestramente dietro verso il portiere, un vero allungo per Fiaschi che pronto mandava in rete, facile facile, Un gol da...rapina autorizzata, che diceva eloquentemente dell'affuscamento abruzzese e che, nel contempo, non diminuisce i meriti del Lecce, sempre a condurre il gioco. Al 21' si infortunava casualmente Capogna (controllato da Lorusso), entrava Prosperi e Losi provvedeva ad affidarlo a Zoff che lasciava Lopez a Lorusso. La partiva era finita e forniva semmai altri scampoli di raziocinio leccese. Trevisan del Lecce leggermente impegnato al 26' e poi piacevole intervallo fino al 42'quando prendeva corpo la regola del tre: Crispino scambiava con Fortunato (cresciuto pure lui), la mezz'ala destra seguito da un avversario, ondeggiava col corpo, Cimpiel si confondeva , restava indeciso da quale parte andare, ed ecco la zampata decisiva col collo del piede alla sinistra del portiere. Un epilogo alla grande, con rete segnata alla maniera di Fortunato, una vecchia volpe che non ha dimenticato di aver giocato nel grande Milan (quello grande davvero)[....] E' un signor Lecce, non ci sono dubbi. |