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Tabellino della partita
16/12/2012, ore 14:30 - Carpi (MO), stadio Sandro Cabassi 16° giornata del Campionato di Serie C1 2012/2013 | |
Carpi 1 | Lecce 0 |
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Sportiello Letizia Sperotto Concas Poli Terigi Cortesi Bianco Di Gaudio Arma Kabine | Benassi Vanin Esposito Di Maio Legittimo Memushaj Zappacosta Falco Piá Chiricò Jeda |
All.: Tacchini | All.: Lerda |
Eventi: 15' Esposito 20' Sperotto 23' Bianco 25' Di Maio 33' Vanin 38' Giacomazzi per Zappacosta 40' Giacomazzi 43' Giacomazzi 46' Palumbo per Chiricò 48' Memushaj 63' Ferretti per Kabine 72' Arma 77' Legittimo 78' Arma [rig.] 79' Potenza per Di Gaudio 79' Vinicius per Falco | |
Arbitro: Maresca di Napoli | |
Note: Per la squalifica dell'allenatore Lerda, sulla panchina del Lecce sedeva Fabrizio Lorieri. | |
Cronaca: "[...] In avvio il Carpi si presenta con la formazione annunciata. E non potrebbe fare altrimenti, vista la lunga lista di squalificati e infortunati, ben sette. Il recuperato Terigi riprende posto al centro della difesa a fianco di Poli, mentre in avanti Arma è preferito a Ferretti. In casa salentina, mister Lerda (in tribuna per squalifica) conferma le indiscrezioni della vigilia, dando fiducia all’ex Memushaj e a Zappacosta in mediana al posto dell’eterno Giacomazzi. In mezzo alla linea di trequartisti c’è Pià, mentre a Jeda è affidato il compito di far dimenticare lo squalificato bomber Foti. L’inizio dei padroni di casa è aggressivo. Ci provano prima Di Gaudio e poi Poli. Il primo sparacchia dal limite, il secondo incorna a lato da due passi. Col passar dei minuti cresce il possesso palla giallorosso, ma il Carpi gioca con attenzione e chiude ogni varco. Sulle fasce, dove Letizia e Sperotto sono bravi sui diretti avversari, e al centro, con Jeda costretto ad arretrare per riuscire ad entrare nel vivo della manovra. La partita si infiamma sul filo del 30’: il sinistro al volo in area di Chiricò è rimpallato da Letizia, sul ribaltamento Arma sfiora l’aggancio sottoporta sul cross di Kabine. Un istante dopo la serpentina di Pià costringe Sperotto ad un intervento sospetto da dietro, mentre la palla scivola tra le braccia di Sportiello. Al 38’ il Lecce sostituisce Zappacosta, zoppicante, con Giacomazzi. Nessuno può immaginare che sia la vera svolta della partita. Perché dopo soli sei minuti, il nuovo entrato prende la via degli spogliatoi: ammonito due volte, prima per fallo da dietro su Letizia e poi per un gomito alto su Di Gaudio. Carpi negli spogliatoi in superiorità numerica. Al rientro in campo dopo l’intervallo, il Lecce si presenta con Palumbo al posto di Chiricò e disegna sul campo un 4-4-1 con Pià e Falco sulle fasce. Nonostante l’inferiorità, gli ospiti provano a vincere la partita. Tengono palla, spingono, ma la difesa del Carpi è attenta e si fa sorprendere una sola volta, quando Pià, imbeccato dalla punizione di Memushaj, manca l’aggancio a un paio di metri da Sportiello. Quando il Lecce dà le prime avvisaglie di stanchezza il Carpi alza il baricentro. E viene subito premiato. Al 76’, sugli sviluppi di un corner, Legittimo trattiene vistosamente Terigi in area. L’arbitro è attento e fischia. Arma sul dischetto: Benassi da una parte, palla dall’altra. Un colpo durissimo per i salentini, troppo stanchi per reagire. Tanto che sono i padroni di casa a sfiorare il raddoppio: al minuto 83’ Potenza sradica la palla dai piedi di Legittimo all’altezza dell’area piccola, Benassi chiude lo specchio e respinge. A 3’ dalla fine il Lecce si fa travolgere dal nervosismo: Pià fa fallo su Concas e poi se la prende con l’arbitro. Che non gradisce e lo espelle. In nove contro undici, non ci sono soluzioni, se non quella di calciare lungo sulle punte. Ma il Lecce è ormai un punchball di fronte alle folate dei padroni di casa. Il Carpi potrebbe arrotondare, ma fallisce sempre. All’89’, quando Ferretti controlla la verticalizzazione di Bianco e indirizza a lato il diagonale. Al 92’ con il tiro a girare di Arma a fil di palo. Ancora un minuto dopo con due tentativi di Ferretti, prima al volo in area e poi dal limite. Il risultato non si schioda però dall’1-0 [...]" (Fabio Garagnani - La gazzetta di Modena) |