Tabellino della partita

05/12/2012, ore 14:30 - Perugia, stadio Renato Curi
3° giornata di Coppa Italia serie C 2012/2013 - Terzo turno
Perugia 2Lecce 1
Giordano
Anania
Cacioli
Lebran
Martella
Cenciarelli
Esposito
Moscati
Politano
Ciofani
Fabinho
Petrachi
Vanin
Vinicius
Di Maio
Legittimo
Memushaj
De Rose
Zappacosta
Jeda
Chevanton
Bustamante
All.: CamploneAll.: Lerda
Eventi:
10' Gol Politano
16' Gol Memushaj
37' Gol Moscati
46' Sostituzione Koprivec per Giordano
46' Sostituzione Malcore per Chevanton
58' Sostituzione Giacomazzi per Bustamante
76' Sostituzione Rantier per Cenciarelli
81' Sostituzione Liviero per Martella
83' Sostituzione Piá per Memushaj
Ammonizione Cenciarelli
Ammonizione Di Maio
Arbitro: Chiffi di Padova
Note:
Vista la sconfitta del Perugia per 1-2 in casa dell'Aprilia, il Lecce si qualifica alle semifinali grazie alla migliore differenza reti del girone.
Cronaca:
"[...] non v’è traccia del pubblico sugli spalti, che non più tardi di quattro anni fa (sì, pure in Coppa Italia) un match tra umbri e salentini avrebbe certamente richiamato. Spunta solo un «Bentornato Max» in Curva Nord, destinatario Benassi, a firma Army girls. Per il resto, niente striscioni e niente cori «ad personam».
Osservatori in tribuna, provenienza Padova, come pure il fischietto di Chiffi, chiamato a dirigere una partita bagnata (vento e pioggia e nuvoloni manco fossimo all’equatore) e tutta in salita per i padroni di casa. Che devono agguantare un differenziale tre volte positivo (3-0, 4-1, 5-2 e via dicendo) per accedere al turno successivo di Coppa. E che già al decimo vanno in vantaggio: Fabinho per Ciofani, sponda rasoterra a centro area, appoggio facile facile del baby Politano (schierato a sorpresa al posto del francese Rantier). Ma le speranze biancorosse si arenano in fretta, nel giro di appena nove minuti: il Lecce guadagna un’innocua punizione sulla trequarti e Chevanton (cui l’aggettivo «innocuo» si coniuga malissimo) la trasforma nell’opportunità dell’uno a uno. Perché il pallone è tagliato, calibrato al limite dell’area piccola, e perché Giordano (a dirla tutta: disturbato nell’uscita) la rimette coi pugni sulla testa di un avversario; il pallone si impenna e Memushaj lo incorna in rete, a porta vuota.
Col passare dei minuti, la pioggia che spazza il manto verde del “Curi” rallenta clemente la sua discesa. Ne beneficia il gioco delle due squadre, che gradualmente prendono confidenza con il pallone e coi passaggi rasoterra, fin qui dosati col contagocce. Bene il Lecce, meglio il Perugia a questo punto. Che al 35’ reclama un rigore su Ciofani, atterrato in area da Zappacosta, e che al 37’ si rifà sotto: Fabinho scodella in area, la difesa del Lecce si apre come burro caldo di fronte a un coltello e non si accorge dell’arrivo di Moscati sul secondo palo. Due a uno e partita riaperta.
Alla ripresa è il Perugia a partire col piede sull’acceleratore: Moscati spara di destro (Petrachi è reattivo) ma è in offside; Cacioli raccoglie un pallone sugli sviluppi di un corner, Legittimo gli chiude la porta. I giallorossi restano nel tunnel degli spogliatoi. Si gioca a una porta per un quarto d’ora buono e abbondante, i biancorossi collezionano calci d’angolo a non finire (5-0 a questo punto) e al 13’ trovano pure un gol fantasma con Politano: mancino al fulmicotone dalla distanza, Petrachi non trattiene e la sfera oltrepassa (pare, pur se di poco) la linea di porta. Fabinho potrebbe ribadire in rete, ma è troppo decentrato per azzeccare il tap-in vincente. Minuto 17’: Ciofani duella in area con Di Maio che scivola e tocca il pallone con le mani. Chiffi lascia proseguire, occasione da moviola. 35’: acuto mancino di Rantier (subentrato a Cenciarelli), fondo. È il preludio del gradito rientro in campo di Liviero: accolto da applausi e sorrisi del pubblico di casa. È l’ultima emozione [...]" (Giovanni Baricca - www.umbria24.it)