Tabellino della partita

23/04/1978 - Lecce, stadio Via del Mare
31° giornata del Campionato di Serie B 1977/1978
Lecce 0Rimini 1
Nardin
Lorusso
Pezzella
Belluzzi
Zagano
Mayer
Sartori
Cannito
Beccati
Biasiolo
Montenegro
Recchi
Romano
Raffaeli
Marchi
Grezzani
Sarti
Fagni
Sollier
Lorenzetti
Gambin
Pellizzaro Domenicacci
All.: GiorgisAll.: Bagnoli Osvaldo
Eventi:
77' Gol Romano
83' Sostituzione Berlini per Marchi
Ammonizione Gambin
Ammonizione Montenegro
Arbitro: Tani di Livorno
Note:
Pomeriggio di sole con leggero vento di tramontana che ha favorito il Lecce nel p.t. Terreno erboso in buone condizioni. Spettatori quasi 11.000 paganti più circa mille abbonati. L'incasso è stato di 33.227.500 lire, a parte la quota abbonamenti. Ammonito Montenegro per proteste e Gambin per gioco falloso. Sorteggio antidoping per Raffaeli, Grezzani e Fagni (Rimini), Pezzella, Belluzzi e Cannito (Lecce). Angoli 14 a 3 (p.t. 6 a 2) per il Lecce. A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Vannucci, l'interno Cianci e il terzino Lugnan; per il Rimini il secondo portiere Pagani e il centrattacco Di Michele.
Cronaca:
La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 24 aprile 1978 così titola: "Un LECCE davvero scombinato sbaglia tutto e regala anche il gol". Fine del bel sogno di serie A o soltanto una giornataccia del Lecce che ha disputato la sua peggior partita della stagione? E' certo che da stasera i salentini hanno abbandonato quel terzo posto che erano riusciti a conservare per lungo tempo. Un brutto Lecce e non solo perchè è stato sconfitto, ma per la maniera con cui ha affrontato l'incontro, mostrando di avere idee annebbiate un po' in tutti i reparti e specialmente a centrocampo e, cosa ancora più grave, dando l'impressione di aver perduto quello smalto atletico che era stato in passato la sua vera forza. Insomma la squadra leccese è stata l'ombra di altre gare e fatalmente ha finito per perdere ancora una volta nel peggiore dei modi e cioè regalando un gol agli avversari. E' vero che il Rimini, senza strafare, ma giocando con semplice dignità, aveva graziato il Lecce di due gol (al 26' ed al 29' della ripresa) con Fagni che a porta vuota aveva sbagliato clamorosamente, ma è anche vero che il gol di Romano (al 32' della ripresa) è stato un grazioso omaggio della difesa salentina fattasi sorprendere da un terzino che in tutta tranquillità si è fatto avanti su punizione battuta da un altro terzino (Raffaeli) ed ha battuto con un colpo di testa, finito sotto la traversa, prima Mayer e poi Nardin. Un altro gol che fa rabbia, venuto come gli altri due di Catanzaro, su tiro piazzato e quindi evitabilissimo. Fa rabbia quel gol, ma fa rabbia soprattutto la maniera con cui il Lecce ha perduto la partita perchè il Rimini, senza nulla togliere, non è stato affatto una squadra incontenibile: ha solo giocato ordinatamente, ma con decisione e tempismo. Oggi si è visto un Lecce spento, un Lecce che voleva la vittoria ma che non aveva la forza per conquistarla. Nel primo tempo i salentini hanno tirato in porta solo due volte e sempre da lontano: all'11' con Mayer e al 25' con Sartori. Altrettanto ha fatto il Rimini, resosi pericoloso con Pellizzaro al 37' e con Marchi due minuti dopo (anzi questa volta Nardin è stato bravo a uscirgli incontro evitando così una rete quasi fatta). Nella ripresa il Rimini con alcuni contropiede ha fatto tremare tutti al 26' ed al 29' sbagliando due gol incredibili. Si pensava anzi che, per aver sbagliato così grosso, il Rimini sarebbe stato punito dal Lecce, ma invece la punizione è caduta sui salentini ai quali non si può concedere alcuna attenuante, in considerazione del fatto che anche nella ripresa tiri-gol non ne hanno fatti, se si eccettua un colpo di testa di Montenegro al 19' sul quale Recchi ha compiuto una prodezza deviando, con un formidabile scatto di reni, il pallone in angolo e, a due minuti dalla fine, un tiro molto forte finito di poco a lato.