Tabellino della partita

03/10/1976 - Lecce, stadio Via del Mare
2° giornata del Campionato di Serie B 1976/1977
Lecce 1Avellino 1
Nardin
Lorusso
Croci
Mayer
Zagano
Giannattasio
Sartori
Cannito
Loddi
Fava
Montenegro
Pinotti
Schicchi
Boscolo
Rufo
Facco
Reali
Trevisanello (I) Stefano
Gritti
Capone
Lombardi
Traini
All.: RennaAll.: Viciani Corrado
Eventi:
21' Gol Sartori
52' Autogol Giannattasio [aut.]
53' Sostituzione Pezzella per Lorusso
58' Sostituzione Nobile per Rufo
Arbitro: Barboni di Firenze
Note:
Giornata calda come in pieno agosto, con quasi assoluta calma di vento. Terreno erboso in buone condizioni. Infortunio a Lorusso (stiramento) al 6' della ripresa, 2' dopo l'ha sostituito Pezzella. Sorteggio antidoping negativo. Angoli 6 a 5 (p.t. 3 a 1) per l'Avellino. Spettatori almeno 18.000, ma i paganti (secondo quanto comunicato dalla società) sono stati poco più di 13.000, oltre ai 1.200 abbonati, per un incasso di oltre 40 milioni. A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Vannucci e l'ala Petta; per l'Avellino il secondo portiere Lusuardi e il centrocampista Lomonte.
Cronaca:
La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 4 ottobre 1976 così titolava: "Un punto perso su autorete ma c'era la brutta copia del Lecce" Con L'Avellino una partitaccia spiegabile solo con la stanchezza della trasferta inglese ( contro lo Scarbourough 1 a 0 per gli inglesi nella finale di andata della Coppa Italo-Inglese semiprofessionisti).(Fava in merito dichiara:" più che colpa della gara di mercoledì in Inghilterra diciamo che la colpa è del viaggio, siamo partiti giovedì mattina allle 7 e siamo arrivati a Lecce in serata"). Punto guadagnato, non perduto. E' toccato all'Avellino mordersi le mani. Come abbia fatto a non vincere oggi è uno dei misteri che contribuiscono a rendere affascinante questo benedetto gioco. Un tempo, il secondo, giocato in tutta comodità quasi senza avversari. Due occasioni per le quali, Gritti e Capone, non potranno dormire bene per qualche notte. Lo stesso gol del vantaggio leccese in fondo era stato più il prodotto di un episodio isolato, che la conseguenza logica di un gioco ragionato. Era stato Lorusso, con una delle sue solite tirate a tutto campo, a dare l'avvio ad una speranza destinata a restere appese ad un filo evidentemente troppo sottile. Un calcio d'angolo battuto da Sartori, come risultato dell'azione sviluppata isolatamente da Lorusso, il pallone finito in un'area ribollente nella quale Fava prima e Loddi poi e infine Montenegro avevano tentato il colpo giusto. Niente. Sembrava finita, quando Sartori, riprendendo la respinta del portiere era riuscito finalmente a togliersi la soddisfazione vendicando il gol mancato a Catania.Nel secondo tempo ci mancava soltanto l'infortunio di Lorusso, era accaduto al 5' su un altro dei soliti allunghi del terzino. Lorusso s'è bloccato, ha cercato di tenere il campo, ma poi ha subito segnalato alla panchina la richiesta del cambio. Il tempo di pensarci su, poi la martellata decisiva: era scattato Trevisanello sulla destra. Lorusso era rimasto indietro incapace di controllarlo. Uno scambio improvviso con Gritti, il pallone di ritorno calciato sulla linea di fondo, l'arrivo di Giannattasio alla disperata, l'autorete.