Tabellino della partita

29/05/1977 - Lecce, stadio Via del Mare
35° giornata del Campionato di Serie B 1976/1977
Lecce 0Pescara 1
Nardin
Lorusso
Croci
Mayer
Pezzella
Giannattasio
Cannito
Biondi
Petta
Fava
Montenegro
Piloni
Motta
Mosti
Zucchini
Andreuzza
Galbiati
Di Michele
Repetto
Santucci
Nobili
Prunecchi
All.: RennaAll.: Cadè Giancarlo
Eventi:
36' Sostituzione Sartori per Giannattasio
58' Gol Nobili
70' Sostituzione Orazi per Di Michele
Ammonizione Giannattasio
Arbitro: Serafino di Roma
Note:
Pomeriggio afoso con leggero vento di tramontana che ha favorito il Lecce nel p.t. Terreno un pò sdrucciolevole. Ammonito per gioco falloso Giannattasio. Sorteggio antidoping per Lorusso, Giannattsio e Biondi(LE) Piloni, Zucchini e Andreuzza (PE). Angoli 20 a 0 (p.t. 4 a 0) per il Lecce. A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Vannucci e lo stopper Zagano; per il Pescara il secondo portiere Sandro Mancini e il libero Di Somma. Una partita calma in campo un pò meno sugli spalti (in particolare in tribuna ovest ed in tribuna est) dove leccesi e pescaresi hanno dato vita a qualche tafferuglio strascico delle "battaglie" della serie C. Spettatori paganti 8.574, oltre ai circa 900 abbonati; 28 milioni ed 800.000 lire di incasso. Fiori ed applausi per Salvatore Di Somma, tornato a Lecce da avversario dopo due anni. Una bella accoglienza per un giocatore che ha disputato ben sette campionati nella squadra salentina.
Cronaca:
La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 30 maggio 1977 così titolava: "Il LECCE praticamente in vacanza. Un tiro del Pescara vale due punti" E così il Lecce ha assaporato anche l'amarezza della prima sconfitta interna (l'ultima sconfitta interna risale a due anni fa, maggio 75, con la salernitana). Un Pescara nient'affatto forte e trascendentale, con una sola azione da rete, è riuscito a sbancare il campo del Lecce. Nessun merito per questo successo al Pescara, solo tanta ingenuità da parte di un Lecce che non ha mai mostrato i denti, ma ha condotto ad un ritmo blando ed incolore, almeno nel primo tempo. Nella ripresa, invece, proprio mentre stava per spingere a fondo si è visto trafiggere in contropiede dal Pescara che da questo momento, anche con la complicità si Serafino che tutto può essere tranne che un arbitro internazionale, si è messo a difendere il prezioso gol-rapina, asserragliandosi in difesa alla maniera di una sprovveduta squadra di serie C. Cosicchè oggi ad un Lecce che ha collezionato 20 calci d'angolo (di cui 16 nella ripresa) è toccato perdere l'incontro. Resta l'amarezza e il disappunto per la metamorfosi subita dal Lecce che, in questo finale di campionato, invece di giocare con maggiore determinazione per togliersi tutti gli sfizi possibili, sta mostrando incertezze e paurosi cali psicologici. Non ha giocato una stupenda partita il Lecce, ma neppure ha fatto piangere. Oltretutto le sue buone occasioni per pareggiare, quanto meno, se l'è procurate, ma Serafino (e lo diciamo con estrema serenità, senza voler a tutti i costi infierire sull'arbitro) ha negato un evidente rigore (all'8' della ripresa, sullo 0 a 0 per un fallo di mani di Mosti su tiro-cross di Lorusso) ed un altro dubbio al 38' della ripresa quando Andreuzza ha fermato il pallone con il braccio.Altre due occasioni, al 37' Petta ha colpito bene di testa, ma all'ultimo momento Santucci ha salvato sulla linea, eviatando così il pareggio, due minuti dopo, su colpo di testa di Mayer, s'è creata una mischia con Piloni che, uscendo dai pali, ha calciato il pallone che per uno strano rimbalzo per poco non è finito in rete.