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Il Lecce, al momento, non ha alzato nessuna "asticella" in merito alle occasioni sprecate e agli egoismi in attacco, e sono dati davvero irritanti. Vedere gente come Pierotti (volevo aggiungere anche Banda, ma sabato è stato molto bravo ad aiutare la squadra in 10) che, per ben due volte, non serve Rebic da solo in area per fare lo splendido ciabattando il tiro finale è la cosa più irritante che esista in un concetto di squadra. In inferiorità numerica e con il risultato in bilico, poi, è la cosa più lontana dall'essere un calciatore professionista. Lo sguardo di Rebic nei confronti dell'argentino è emblematico. Voi direte "Ca se era buenu cu nui sciucava?", la risposta è proprio in quello che qui sopra molti chiedevano in chiave mercato, ossia esperienza e utilità alla nostra causa. Doti riscontrabili in Guilbert e, sicuramente, in Rebic quando entrerà in forma. Lo scorso anno eravamo tra le prime cinque squadre come occasioni create e l'ultima per realizzazioni, ed è proprio qui che la famosa asticella, termine coniato dalla nostra dirigente ad inizio mercato, deve alzarsi. Un'ultima nota sui difensori della fede, paragonabili ai testimoni di geova o di qualche setta religiosa, uscite dal vostro provincialismo cerebrale, a Roma, ad esempio, ci sono ben otto radio private che parlano della Lazio ed altrettante per i giallorossi, e per 24 ore al giorno parlano anche dei chili di troppo dei calciatori o della fedeltà delle compagne dei calciatori. Anche questo e calcio, open your mind.

pacaritu®